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al testo di Francesco Repetto
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Chinata la fronte sulle tue forme, la mano appesa ad un silenzio indolente, le labbra distratte che si lasciano baciare da un alito di vento. Invidio quella luce che ti penetra dentro, la tua anima rapita, assopita, la mia anima smarrita. Girovagavo perduto nel mondo, e tu eri lì a sfiorare le onde col tuo sguardo e i tuoi occhi chiusi, nella lieve carezza del mare.
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Maria Musik
- 24/12/2010 14:16:00
[ leggi altri commenti di Maria Musik » ]
...a sfiorare le onde col tuo sguardo e i tuoi occhi chiusi,... Bellissima immagine: saper vedere il mare, nella veglia e nellabbandono, anche ad occhi chiusi.
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cosimina
- 24/12/2010 14:04:00
[ leggi altri commenti di cosimina » ]
Descrivi benissimo quella malinconia(tipica degli artisti), fatta di smarrimento e di inquititudine che spesso è la distanza tra noi e chi ci circonda...quella distanza che non permette a chi ci ama di capirci fino in fondo, di riuscire a scrutare quel pezzo mancante... Un saluto :)
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Loredana Savelli
- 24/12/2010 13:24:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Mi riecheggia "Certo non sai" cantata da Guccini e proprio stamattina in libreria ho letto una splendida poesia di un poeta giapponese contemporaneo che descrive il sonno della moglie, ma non ho appuntato il suo nome. La tua poesia scorre lieve, come il sonno sereno della tua musa. Ciao Francesco
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